• cristoforo colombo - image 11

    title: Columbus Taking Possession

    artist:

    L. Prang & Co., Boston

    date: 1893

    date QS:P571,+1893-00-00T00:00:00Z/9

    source: *Published by the Prang Educational Co., 1893. 40802Y U.S. Copyright Office. LOC-image|id=cph.3b49587

    credit: This image is available from the United States Library of Congress's Prints and Photographs division
    under the digital ID cph.3b49587.
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  • cristoforo colombo - image 22

    title: Parmigianino 022

    artist: Michelangelo Anselmi

    date: circa 1530-1540

    medium: Oil on panel

    dimensions: size unit=cm height=98 width=83

    current location: Institution:Museum of Capodimonte

    source: link ([[user:Shakko]])

    credit: link (user:Shakko)

    description: Il Ritratto di gentiluomo detto Giovan Battista Castaldi e erroneamente identificato col "Ritratto del Signor Giovan Battista Castaldi" conservato nella Guardaroba di Ranuccio I nel 1587, questo gentiluomo in nero è stato attribuito al Parmigianino e considerato una sorta di pendant del "Ritratto di Galeazzo Sanvitale". Nell'Ottocento, in connessione con quest'ultimo allora creduto cristoforo colombo, venne battezzato col nome altrettanto fantasioso di Amerigo Vespucci. L'opera, viceversa, priva del vibrante mistero dei ritratti del Parmigianino, va attribuita ad un altro artista attivo a Parma forse identificabile con Michelangelo Anselmi.

  • cristoforo colombo - image 33

    title: Christopher Columbus

    artist: Sebastiano del Piombo

    date: 1519 Edit this at Wikidata

    source: [link]

    credit: [1]

  • cristoforo colombo - image 44

    title: Forma filigranata chiaroscuro Museo scienza tecnologia Milano 03172

    artist: unknown

    date: between 1506 and 1506

    date QS:P571,+1506-00-00T00:00:00Z/10,P1319,+1506-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1506-00-00T00:00:00Z/9

    current location: institution:Museoscienza

    source: Museoscienza|idk=ST100-00008

    credit: Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.

    description: Telaio rettangolare in legno sul quale è fissata una rete metallica a maglia fine. Sulla rete, che funge da setaccio, sono riprodotte a sbalzo alcune immagini (quattro busti che ritraggono cristoforo colombo e quattro stemmi uguali) che realizzano una filigrana in chiaroscuro. Sul telaio è appoggiata una cornice in legno con rinforzo in metallo (cascio) Il retro della forma è rinforzato con astine in legno.

    Funzione

    Forma utilizzata per la produzione artigianale di fogli di carta filigranati in chiaroscuro.

    Modalità d'uso

    La forma era utilizzata dal lavorante della gualchiera che la immergeva nel tino, pieno di pasta da carta e acqua, e ne estraeva una quantità di pasta sempre uguale, distribuita uniformemente su tutta la superficie. La forma di solito era delimitata da una cornice mobile in legno (cascio) che serviva a non disperdere la pasta e delimitare le dimensioni del foglio Il processo di unione delle fibre tra loro fino a formare una superficie uniforme, ovvero il foglio, veniva detto feltrazione Il foglio veniva poi passato al ponitore per l'asciugatura.

    Notizie storico-critiche
    Questa forma filigranata è stata donata al Museo dalla Cartiere Miliani di Fabriano per la Mostra Storica della Carta e della Stampa che venne realizzata in occasione della "Esposizione Internazionale di Grafica Editoriale Cartaria" tenutasi dal 3 all'11 Ottobre 1959 presso la Fiera di Milano. Questa Esposizione Internazionale ha visto riuniti costruttori di macchine, apparecchi ed attrezzi, produttori di carta e affini, produttori di inchiostri e caratteri, stampatori ed editori, interessati di arti grafiche e pubblicità. Molte macchine e materiali esposti per la "Mostra Storico-Tecnica della Carta e dell'Arte della Stampa" sono stati successivamente donati o dati in deposito permanente all'allora "Museo della Scienza e della Tecnica" di Milano La Mostra della carta prevedeva esempi di papiro, pergamena, filigrane e la ricostruzione di una gualchiera medievale che rappresentasse le fasi di lavorazione per la produzione di carta a partire dagli stracci La fabbricazione della carta derivata prima dalla corteccia di gelso e poi dagli stracci, nasce in Cina intorno al 105 a.C a cura di Ts'ai Luin. A partire dall'VII secolo si diffonde in Corea e Giappone. A metà dell'VIII secolo gli Arabi impararono dai Cinesi l'arte della fabbricazione della carta, la migliorarono sia nei materiali utilizzati sia nei processi di fabbricazione e la introdussero in Europa nel XII secolo. In Italia, Fabriano fu il centro più importante di produzione della carta. Nella seconda metà del XII secolo nasce la prima cartiera a Fabriano che ben presto impiegò solo maestranze locali. Dall'Italia la produzione si diffuse in tutta Europa. Le innovazioni maggiori che apportarono i cartai Fabrianesi furono l'introduzione della pila idraulica a magli per la sfibratura, la sostituzione dell'amido vegetale con la gelatina animale per la collatura, il perfezionamento delle forme e l'introduzione della filigrana Già dalla fine del XIII secolo gli artigiani cartai usavano i marchi in filigrana per contraddistinguere la propria produzione. Le prime forme filigranate erano realizzate "ricamando" con fili di metallo disegni geometrici, floreali, scritte su tele realizzate da fili in leghe metalliche sottili e ravvicinate La filigrana con effetti chiaro-scuro era realizzata mediante un punzone che trasferiva l'immagine a sbalzo sulla tela filigranatrice. I primi punzoni (metà del XIX secolo) consistevano in tavolette in legno duro sulle quali veniva scolpita l'immagine in positivo. Sulla tavoletta veniva posta la tela filigranatrice, di solito in bronzo, e veniva eseguita la battitura tra i due elementi così da riprodurre l'immagine sulla tela Nella seconda metà dell'800 il punzone inizia ad essere realizzato con la tecnica a cera persa. Su una lastra di cera veniva incisa controluce l'immagine desiderata e successivamente ricoperta con materiale refrattario che costituiva la tonaca della matrice. Scaldando la cera questa liquefa e fuoriesce dalla tonaca. A questo punto si versava del bronzo fuso che, una volta raffreddato fungeva da punzone dell'immagine. È dello stesso periodo la tecnica del punzone-contropunzone. Sulla cera incisa veniva fatto un calco in gesso con il quale si realizzava la forma di fusione del punzone in bronzo. Sul punzone si effettuava poi un altro calco in gesso con il quale si realizzava, nello stesso modo, il contropunzone. La tela filigranatrice veniva compressa tra punzone e contropunzone utilizzando una pressa Il XX secolo vide una nuova tecnica per realizzare dall'originale in cera il punzone e il contropunzone in rame, il processo elettrochimico di galvanoplastica L'aggiornamento delle tecniche di produzione della carta a cura di Francesi, Inglesi e Olandesi, segna il declino dell'artigianato Fabrianese. La ripresa si avrà alla fine del XVIII secolo con Pietro Miliani che fonda , nel 1782 insieme ad Antonio Vallemani, la cartiera Miliani. In breve tempo Miliani raggiunge un alto grado di efficienza degli impianti e sviluppa l'aspetto commerciale della produzione. Nel corso del XIX secolo la cartiera Miliani assorbe le attività di molti altri opifici della zona. Dopo un periodo difficile durante la Seconda Guerra Mondiale, lo sforzo della maestranze permette la ripresa della produzione nonostante la distruzione di parte degli impianti. Oggi le Cartiere Miliani Fabriano sono parte del Gruppo Fedrigoni.

    license:CC BY-SA 4.0

  • cristoforo colombo - image 55

    title: Punzone e contropunzone per filigrana Museo scienza tecnologia Milano 03168

    artist: unknown

    date: between 1506 and 1506

    date QS:P571,+1506-00-00T00:00:00Z/10,P1319,+1506-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1506-00-00T00:00:00Z/9

    current location: institution:Museoscienza

    source: Museoscienza|idk=ST100-00013

    credit: Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.

    description: Punzone e contropunzone in bronzo raffiguranti cristoforo colombo.

    Funzione

    Realizzazione della tela metallica per forma filigranata in chiaroscuro per la fabbricazione artigianale di fogli di carta filigranati.

    Modalità d'uso

    Punzone e contropunzone sono prodotti con la tecnica a cera persa. Successivamente l'immagine viene trasferita sulla tela della forma. La tela viene compressa tra il punzone e il contropunzone con l'impiego di una pressa.

    Notizie storico-critiche
    Questi punzone e contropunzone sono stati donati al Museo dalla Cartiere Miliani di Fabriano per la Mostra Storica della Carta e della Stampa che venne realizzata in occasione della "Esposizione Internazionale di Grafica Editoriale Cartaria" tenutasi dal 3 all'11 Ottobre 1959 presso la Fiera di Milano. Questa Esposizione Internazionale ha visto riuniti costruttori di macchine, apparecchi ed attrezzi, produttori di carta e affini, produttori di inchiostri e caratteri, stampatori ed editori, interessati di arti grafiche e pubblicità. Molte macchine e materiali esposti per la "Mostra Storico-Tecnica della Carta e dell'Arte della Stampa" sono stati successivamente donati o dati in deposito permanente all'allora "Museo della Scienza e della Tecnica" di Milano La Mostra della carta prevedeva esempi di papiro, pergamena, filigrane e la ricostruzione di una gualchiera medievale che rappresentasse le fasi di lavorazione per la produzione di carta a partire dagli stracci La fabbricazione della carta derivata prima dalla corteccia di gelso e poi dagli stracci, nasce in Cina intorno al 105 a.C a cura di Ts'ai Luin. A partire dall'VII secolo si diffonde in Corea e Giappone. A metà dell'VIII secolo gli Arabi impararono dai Cinesi l'arte della fabbricazione della carta, la migliorarono sia nei materiali utilizzati sia nei processi di fabbricazione e la introdussero in Europa nel XII secolo. In Italia, Fabriano fu il centro più importante di produzione della carta. Nella seconda metà del XII secolo nasce la prima cartiera a Fabriano che ben presto impiegò solo maestranze locali. Dall'Italia la produzione si diffuse in tutta Europa. Le innovazioni maggiori che apportarono i cartai Fabrianesi furono l'introduzione della pila idraulica a magli per la sfibratura, la sostituzione dell'amido vegetale con la gelatina animale per la collatura, il perfezionamento delle forme e l'introduzione della filigrana Già dalla fine del XIII secolo gli artigiani cartai usavano i marchi in filigrana per contraddistinguere la propria produzione. Le prime forme filigranate erano realizzate "ricamando" con fili di metallo disegni geometrici, floreali, scritte su tele realizzate da fili in leghe metalliche sottili e ravvicinate La filigrana con effetti chiaro-scuro era realizzata mediante un punzone che trasferiva l'immagine a sbalzo sulla tela filigranatrice. I primi punzoni (metà del XIX secolo) consistevano in tavolette in legno duro sulle quali veniva scolpita l'immagine in positivo. Sulla tavoletta veniva posta la tela filigranatrice, di solito in bronzo, e veniva eseguita la battitura tra i due elementi così da riprodurre l'immagine sulla tela Nella seconda metà dell'800 il punzone inizia ad essere realizzato con la tecnica a cera persa. Su una lastra di cera veniva incisa controluce l'immagine desiderata e successivamente ricoperta con materiale refrattario che costituiva la tonaca della matrice. Scaldando la cera questa liquefa e fuoriesce dalla tonaca. A questo punto si versava del bronzo fuso che, una volta raffreddato fungeva da punzone dell'immagine. È dello stesso periodo la tecnica del punzone-contropunzone. Sulla cera incisa veniva fatto un calco in gesso con il quale si realizzava la forma di fusione del punzone in bronzo. Sul punzone si effettuava poi un altro calco in gesso con il quale si realizzava, nello stesso modo, il contropunzone. La tela filigranatrice veniva compressa tra punzone e contropunzone utilizzando una pressa Il XX secolo vide una nuova tecnica per realizzare dall'originale in cera il punzone e il contropunzone in rame, il processo elettrochimico di galvanoplastica L'aggiornamento delle tecniche di produzione della carta a cura di Francesi, Inglesi e Olandesi, segna il declino dell'artigianato Fabrianese. La ripresa si avrà alla fine del XVIII secolo con Pietro Miliani che fonda , nel 1782 insieme ad Antonio Vallemani, la cartiera Miliani. In breve tempo Miliani raggiunge un alto grado di efficienza degli impianti e sviluppa l'aspetto commerciale della produzione. Nel corso del XIX secolo la cartiera Miliani assorbe le attività di molti altri opifici della zona. Dopo un periodo difficile durante la Seconda Guerra Mondiale, lo sforzo della maestranze permette la ripresa della produzione nonostante la distruzione di parte degli impianti. Oggi le Cartiere Miliani Fabriano sono parte del Gruppo Fedrigoni.

    license:CC BY-SA 4.0

  • cristoforo colombo - image 66

    title: Forma filigranata chiaroscuro Museo scienza tecnologia Milano 03172 03

    artist: unknown

    date: between 1506 and 1506

    date QS:P571,+1506-00-00T00:00:00Z/10,P1319,+1506-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1506-00-00T00:00:00Z/9

    current location: institution:Museoscienza

    source: Museoscienza|idk=ST100-00008

    credit: Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.

    description: Telaio rettangolare in legno sul quale è fissata una rete metallica a maglia fine. Sulla rete, che funge da setaccio, sono riprodotte a sbalzo alcune immagini (quattro busti che ritraggono cristoforo colombo e quattro stemmi uguali) che realizzano una filigrana in chiaroscuro. Sul telaio è appoggiata una cornice in legno con rinforzo in metallo (cascio) Il retro della forma è rinforzato con astine in legno.

    Funzione

    Forma utilizzata per la produzione artigianale di fogli di carta filigranati in chiaroscuro.

    Modalità d'uso

    La forma era utilizzata dal lavorante della gualchiera che la immergeva nel tino, pieno di pasta da carta e acqua, e ne estraeva una quantità di pasta sempre uguale, distribuita uniformemente su tutta la superficie. La forma di solito era delimitata da una cornice mobile in legno (cascio) che serviva a non disperdere la pasta e delimitare le dimensioni del foglio Il processo di unione delle fibre tra loro fino a formare una superficie uniforme, ovvero il foglio, veniva detto feltrazione Il foglio veniva poi passato al ponitore per l'asciugatura.

    Notizie storico-critiche
    Questa forma filigranata è stata donata al Museo dalla Cartiere Miliani di Fabriano per la Mostra Storica della Carta e della Stampa che venne realizzata in occasione della "Esposizione Internazionale di Grafica Editoriale Cartaria" tenutasi dal 3 all'11 Ottobre 1959 presso la Fiera di Milano. Questa Esposizione Internazionale ha visto riuniti costruttori di macchine, apparecchi ed attrezzi, produttori di carta e affini, produttori di inchiostri e caratteri, stampatori ed editori, interessati di arti grafiche e pubblicità. Molte macchine e materiali esposti per la "Mostra Storico-Tecnica della Carta e dell'Arte della Stampa" sono stati successivamente donati o dati in deposito permanente all'allora "Museo della Scienza e della Tecnica" di Milano La Mostra della carta prevedeva esempi di papiro, pergamena, filigrane e la ricostruzione di una gualchiera medievale che rappresentasse le fasi di lavorazione per la produzione di carta a partire dagli stracci La fabbricazione della carta derivata prima dalla corteccia di gelso e poi dagli stracci, nasce in Cina intorno al 105 a.C a cura di Ts'ai Luin. A partire dall'VII secolo si diffonde in Corea e Giappone. A metà dell'VIII secolo gli Arabi impararono dai Cinesi l'arte della fabbricazione della carta, la migliorarono sia nei materiali utilizzati sia nei processi di fabbricazione e la introdussero in Europa nel XII secolo. In Italia, Fabriano fu il centro più importante di produzione della carta. Nella seconda metà del XII secolo nasce la prima cartiera a Fabriano che ben presto impiegò solo maestranze locali. Dall'Italia la produzione si diffuse in tutta Europa. Le innovazioni maggiori che apportarono i cartai Fabrianesi furono l'introduzione della pila idraulica a magli per la sfibratura, la sostituzione dell'amido vegetale con la gelatina animale per la collatura, il perfezionamento delle forme e l'introduzione della filigrana Già dalla fine del XIII secolo gli artigiani cartai usavano i marchi in filigrana per contraddistinguere la propria produzione. Le prime forme filigranate erano realizzate "ricamando" con fili di metallo disegni geometrici, floreali, scritte su tele realizzate da fili in leghe metalliche sottili e ravvicinate La filigrana con effetti chiaro-scuro era realizzata mediante un punzone che trasferiva l'immagine a sbalzo sulla tela filigranatrice. I primi punzoni (metà del XIX secolo) consistevano in tavolette in legno duro sulle quali veniva scolpita l'immagine in positivo. Sulla tavoletta veniva posta la tela filigranatrice, di solito in bronzo, e veniva eseguita la battitura tra i due elementi così da riprodurre l'immagine sulla tela Nella seconda metà dell'800 il punzone inizia ad essere realizzato con la tecnica a cera persa. Su una lastra di cera veniva incisa controluce l'immagine desiderata e successivamente ricoperta con materiale refrattario che costituiva la tonaca della matrice. Scaldando la cera questa liquefa e fuoriesce dalla tonaca. A questo punto si versava del bronzo fuso che, una volta raffreddato fungeva da punzone dell'immagine. È dello stesso periodo la tecnica del punzone-contropunzone. Sulla cera incisa veniva fatto un calco in gesso con il quale si realizzava la forma di fusione del punzone in bronzo. Sul punzone si effettuava poi un altro calco in gesso con il quale si realizzava, nello stesso modo, il contropunzone. La tela filigranatrice veniva compressa tra punzone e contropunzone utilizzando una pressa Il XX secolo vide una nuova tecnica per realizzare dall'originale in cera il punzone e il contropunzone in rame, il processo elettrochimico di galvanoplastica L'aggiornamento delle tecniche di produzione della carta a cura di Francesi, Inglesi e Olandesi, segna il declino dell'artigianato Fabrianese. La ripresa si avrà alla fine del XVIII secolo con Pietro Miliani che fonda , nel 1782 insieme ad Antonio Vallemani, la cartiera Miliani. In breve tempo Miliani raggiunge un alto grado di efficienza degli impianti e sviluppa l'aspetto commerciale della produzione. Nel corso del XIX secolo la cartiera Miliani assorbe le attività di molti altri opifici della zona. Dopo un periodo difficile durante la Seconda Guerra Mondiale, lo sforzo della maestranze permette la ripresa della produzione nonostante la distruzione di parte degli impianti. Oggi le Cartiere Miliani Fabriano sono parte del Gruppo Fedrigoni.

    license:CC BY-SA 4.0

  • cristoforo colombo - image 77

    title: Forma filigranata chiaroscuro Museo scienza tecnologia Milano 03172 01

    artist: unknown

    date: between 1506 and 1506

    date QS:P571,+1506-00-00T00:00:00Z/10,P1319,+1506-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1506-00-00T00:00:00Z/9

    current location: institution:Museoscienza

    source: Museoscienza|idk=ST100-00008

    credit: Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.

    description: Telaio rettangolare in legno sul quale è fissata una rete metallica a maglia fine. Sulla rete, che funge da setaccio, sono riprodotte a sbalzo alcune immagini (quattro busti che ritraggono cristoforo colombo e quattro stemmi uguali) che realizzano una filigrana in chiaroscuro. Sul telaio è appoggiata una cornice in legno con rinforzo in metallo (cascio) Il retro della forma è rinforzato con astine in legno.

    Funzione

    Forma utilizzata per la produzione artigianale di fogli di carta filigranati in chiaroscuro.

    Modalità d'uso

    La forma era utilizzata dal lavorante della gualchiera che la immergeva nel tino, pieno di pasta da carta e acqua, e ne estraeva una quantità di pasta sempre uguale, distribuita uniformemente su tutta la superficie. La forma di solito era delimitata da una cornice mobile in legno (cascio) che serviva a non disperdere la pasta e delimitare le dimensioni del foglio Il processo di unione delle fibre tra loro fino a formare una superficie uniforme, ovvero il foglio, veniva detto feltrazione Il foglio veniva poi passato al ponitore per l'asciugatura.

    Notizie storico-critiche
    Questa forma filigranata è stata donata al Museo dalla Cartiere Miliani di Fabriano per la Mostra Storica della Carta e della Stampa che venne realizzata in occasione della "Esposizione Internazionale di Grafica Editoriale Cartaria" tenutasi dal 3 all'11 Ottobre 1959 presso la Fiera di Milano. Questa Esposizione Internazionale ha visto riuniti costruttori di macchine, apparecchi ed attrezzi, produttori di carta e affini, produttori di inchiostri e caratteri, stampatori ed editori, interessati di arti grafiche e pubblicità. Molte macchine e materiali esposti per la "Mostra Storico-Tecnica della Carta e dell'Arte della Stampa" sono stati successivamente donati o dati in deposito permanente all'allora "Museo della Scienza e della Tecnica" di Milano La Mostra della carta prevedeva esempi di papiro, pergamena, filigrane e la ricostruzione di una gualchiera medievale che rappresentasse le fasi di lavorazione per la produzione di carta a partire dagli stracci La fabbricazione della carta derivata prima dalla corteccia di gelso e poi dagli stracci, nasce in Cina intorno al 105 a.C a cura di Ts'ai Luin. A partire dall'VII secolo si diffonde in Corea e Giappone. A metà dell'VIII secolo gli Arabi impararono dai Cinesi l'arte della fabbricazione della carta, la migliorarono sia nei materiali utilizzati sia nei processi di fabbricazione e la introdussero in Europa nel XII secolo. In Italia, Fabriano fu il centro più importante di produzione della carta. Nella seconda metà del XII secolo nasce la prima cartiera a Fabriano che ben presto impiegò solo maestranze locali. Dall'Italia la produzione si diffuse in tutta Europa. Le innovazioni maggiori che apportarono i cartai Fabrianesi furono l'introduzione della pila idraulica a magli per la sfibratura, la sostituzione dell'amido vegetale con la gelatina animale per la collatura, il perfezionamento delle forme e l'introduzione della filigrana Già dalla fine del XIII secolo gli artigiani cartai usavano i marchi in filigrana per contraddistinguere la propria produzione. Le prime forme filigranate erano realizzate "ricamando" con fili di metallo disegni geometrici, floreali, scritte su tele realizzate da fili in leghe metalliche sottili e ravvicinate La filigrana con effetti chiaro-scuro era realizzata mediante un punzone che trasferiva l'immagine a sbalzo sulla tela filigranatrice. I primi punzoni (metà del XIX secolo) consistevano in tavolette in legno duro sulle quali veniva scolpita l'immagine in positivo. Sulla tavoletta veniva posta la tela filigranatrice, di solito in bronzo, e veniva eseguita la battitura tra i due elementi così da riprodurre l'immagine sulla tela Nella seconda metà dell'800 il punzone inizia ad essere realizzato con la tecnica a cera persa. Su una lastra di cera veniva incisa controluce l'immagine desiderata e successivamente ricoperta con materiale refrattario che costituiva la tonaca della matrice. Scaldando la cera questa liquefa e fuoriesce dalla tonaca. A questo punto si versava del bronzo fuso che, una volta raffreddato fungeva da punzone dell'immagine. È dello stesso periodo la tecnica del punzone-contropunzone. Sulla cera incisa veniva fatto un calco in gesso con il quale si realizzava la forma di fusione del punzone in bronzo. Sul punzone si effettuava poi un altro calco in gesso con il quale si realizzava, nello stesso modo, il contropunzone. La tela filigranatrice veniva compressa tra punzone e contropunzone utilizzando una pressa Il XX secolo vide una nuova tecnica per realizzare dall'originale in cera il punzone e il contropunzone in rame, il processo elettrochimico di galvanoplastica L'aggiornamento delle tecniche di produzione della carta a cura di Francesi, Inglesi e Olandesi, segna il declino dell'artigianato Fabrianese. La ripresa si avrà alla fine del XVIII secolo con Pietro Miliani che fonda , nel 1782 insieme ad Antonio Vallemani, la cartiera Miliani. In breve tempo Miliani raggiunge un alto grado di efficienza degli impianti e sviluppa l'aspetto commerciale della produzione. Nel corso del XIX secolo la cartiera Miliani assorbe le attività di molti altri opifici della zona. Dopo un periodo difficile durante la Seconda Guerra Mondiale, lo sforzo della maestranze permette la ripresa della produzione nonostante la distruzione di parte degli impianti. Oggi le Cartiere Miliani Fabriano sono parte del Gruppo Fedrigoni.

    license:CC BY-SA 4.0

  • cristoforo colombo - image 88

    title: Punzone e contropunzone per filigrana Museo scienza tecnologia Milano 03168 01

    artist: unknown

    date: between 1506 and 1506

    date QS:P571,+1506-00-00T00:00:00Z/10,P1319,+1506-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1506-00-00T00:00:00Z/9

    current location: institution:Museoscienza

    source: Museoscienza|idk=ST100-00013

    credit: Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.

    description: Punzone e contropunzone in bronzo raffiguranti cristoforo colombo.

    Funzione

    Realizzazione della tela metallica per forma filigranata in chiaroscuro per la fabbricazione artigianale di fogli di carta filigranati.

    Modalità d'uso

    Punzone e contropunzone sono prodotti con la tecnica a cera persa. Successivamente l'immagine viene trasferita sulla tela della forma. La tela viene compressa tra il punzone e il contropunzone con l'impiego di una pressa.

    Notizie storico-critiche
    Questi punzone e contropunzone sono stati donati al Museo dalla Cartiere Miliani di Fabriano per la Mostra Storica della Carta e della Stampa che venne realizzata in occasione della "Esposizione Internazionale di Grafica Editoriale Cartaria" tenutasi dal 3 all'11 Ottobre 1959 presso la Fiera di Milano. Questa Esposizione Internazionale ha visto riuniti costruttori di macchine, apparecchi ed attrezzi, produttori di carta e affini, produttori di inchiostri e caratteri, stampatori ed editori, interessati di arti grafiche e pubblicità. Molte macchine e materiali esposti per la "Mostra Storico-Tecnica della Carta e dell'Arte della Stampa" sono stati successivamente donati o dati in deposito permanente all'allora "Museo della Scienza e della Tecnica" di Milano La Mostra della carta prevedeva esempi di papiro, pergamena, filigrane e la ricostruzione di una gualchiera medievale che rappresentasse le fasi di lavorazione per la produzione di carta a partire dagli stracci La fabbricazione della carta derivata prima dalla corteccia di gelso e poi dagli stracci, nasce in Cina intorno al 105 a.C a cura di Ts'ai Luin. A partire dall'VII secolo si diffonde in Corea e Giappone. A metà dell'VIII secolo gli Arabi impararono dai Cinesi l'arte della fabbricazione della carta, la migliorarono sia nei materiali utilizzati sia nei processi di fabbricazione e la introdussero in Europa nel XII secolo. In Italia, Fabriano fu il centro più importante di produzione della carta. Nella seconda metà del XII secolo nasce la prima cartiera a Fabriano che ben presto impiegò solo maestranze locali. Dall'Italia la produzione si diffuse in tutta Europa. Le innovazioni maggiori che apportarono i cartai Fabrianesi furono l'introduzione della pila idraulica a magli per la sfibratura, la sostituzione dell'amido vegetale con la gelatina animale per la collatura, il perfezionamento delle forme e l'introduzione della filigrana Già dalla fine del XIII secolo gli artigiani cartai usavano i marchi in filigrana per contraddistinguere la propria produzione. Le prime forme filigranate erano realizzate "ricamando" con fili di metallo disegni geometrici, floreali, scritte su tele realizzate da fili in leghe metalliche sottili e ravvicinate La filigrana con effetti chiaro-scuro era realizzata mediante un punzone che trasferiva l'immagine a sbalzo sulla tela filigranatrice. I primi punzoni (metà del XIX secolo) consistevano in tavolette in legno duro sulle quali veniva scolpita l'immagine in positivo. Sulla tavoletta veniva posta la tela filigranatrice, di solito in bronzo, e veniva eseguita la battitura tra i due elementi così da riprodurre l'immagine sulla tela Nella seconda metà dell'800 il punzone inizia ad essere realizzato con la tecnica a cera persa. Su una lastra di cera veniva incisa controluce l'immagine desiderata e successivamente ricoperta con materiale refrattario che costituiva la tonaca della matrice. Scaldando la cera questa liquefa e fuoriesce dalla tonaca. A questo punto si versava del bronzo fuso che, una volta raffreddato fungeva da punzone dell'immagine. È dello stesso periodo la tecnica del punzone-contropunzone. Sulla cera incisa veniva fatto un calco in gesso con il quale si realizzava la forma di fusione del punzone in bronzo. Sul punzone si effettuava poi un altro calco in gesso con il quale si realizzava, nello stesso modo, il contropunzone. La tela filigranatrice veniva compressa tra punzone e contropunzone utilizzando una pressa Il XX secolo vide una nuova tecnica per realizzare dall'originale in cera il punzone e il contropunzone in rame, il processo elettrochimico di galvanoplastica L'aggiornamento delle tecniche di produzione della carta a cura di Francesi, Inglesi e Olandesi, segna il declino dell'artigianato Fabrianese. La ripresa si avrà alla fine del XVIII secolo con Pietro Miliani che fonda , nel 1782 insieme ad Antonio Vallemani, la cartiera Miliani. In breve tempo Miliani raggiunge un alto grado di efficienza degli impianti e sviluppa l'aspetto commerciale della produzione. Nel corso del XIX secolo la cartiera Miliani assorbe le attività di molti altri opifici della zona. Dopo un periodo difficile durante la Seconda Guerra Mondiale, lo sforzo della maestranze permette la ripresa della produzione nonostante la distruzione di parte degli impianti. Oggi le Cartiere Miliani Fabriano sono parte del Gruppo Fedrigoni.

    license:CC BY-SA 4.0

  • cristoforo colombo - image 99

    title: Columbus Taking PossessionFXD

    artist:

    L. Prang & Co., Boston

    date: 1893

    date QS:P571,+1893-00-00T00:00:00Z/9

    source: Derived from|Columbus Taking Possession.jpg|display=120 LOC-image|id=cph.3b49587

    credit: This image is available from the United States Library of Congress's Prints and Photographs division
    under the digital ID cph.3b49587.
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  • cristoforo colombo - image 10

    title: Colombo (baritono), figurino di Adolf Hohenstein per Cristoforo Colombo (1918) Archivio Storico Ricordi ICON002357

    artist: Adolfo Hohenstein

    date: 1918

    date QS:P571,+1918-00-00T00:00:00Z/9

    medium: technique watercolor and= and2= over=paper

    current location: Institution:Archivio Storico Ricordi

    source: [link Archivio Storico Ricordi], [link Collezione Digitale Ricordi]

    credit: Archivio Storico Ricordi, Collezione Digitale Ricordi

    description: colombo (baritono), costume design for cristoforo colombo act 1 (1918).

    license:CC BY-SA 4.0

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